Progettisti: Andrea Ciocchetti - Federica Fruhwirth - Emiliano Carbone
Luogo: Festival del Verde e del Paesaggio, Auditorium Parco della musica, Roma
Anno: 2012
Luogo: Festival del Verde e del Paesaggio, Auditorium Parco della musica, Roma
Anno: 2012
L' obbiettivo che si propone il progetto eSTENDilBALCONE è quello di trasformare l'intera facciata degli edifici con gesti semplici che seguano le necessità spesso trascurate del cittadino come delle piante. Movimento, ricerca del sole e riutilizzo sono gli aspetti fondanti di eSTENDilBALCONE.
Possibilità di MOVIMENTO: riteniamo che un piccolo spazio non debba necessariamente essere statico o monotono: immaginiamo tanti balconi mutevoli che ogni giorno trasformano la visione della facciata.
La ricerca del SOLE: i nostri balconi godono dei raggi solari per poco tempo, spesso oscurati da colonne di cemento più alte.
Il RIUTILIZZO di oggetti ed elementi comuni: cucina e lavanderia ne offrono in quantità, stendini, fili e barattoli vecchi accoglieranno terra, piante e fiori.
L' intenzione è quella di creare uno spazio in cui la superficie calpestabile si liberi da quegli elementi che in genere la occupano, perlopiù inutilmente. La vegetazione urbana che spesso gode di luce per poche ore data la vicinanza tra gli edifici, viene aiutata' a muoversi alla ricerca del sole: un sistema di carrucole crea una rete leggera di cavi metallici su cui i vasi potranno scorrere e trasformare il balcone in ogni momento della giornata assecondando luce, spazio e visuali.
Gli elementi d' arredo, come due piccole sedute e un tavolino, scorrono lungo un binario interno alla parete e a piacimento possono essere levati per necessità di spazio o spostati per godere o meno del sole.Lo scheletro del progetto è costituito da una struttura di tubi idraulici in acciaio su cui carrucole e cavi si muovono, garantendo una rinnovata spazialità alle piante che abitano il balcone. La struttura tubolare d' acciaio permette di alloggiare una piccola tettoia ricavata dalla
trasformazione di un comune stendino a soffietto, che può quindi essere aperto e chiuso facilmente. Sui fili dove generalmente si trova la biancheria ad asciugare immaginiamo appesi vasi fioriti che nel caso di un balcone al servizio della cucina ospiteranno piante aromatiche.La nostra scelta progettuale è stata orientata al riutilizzo di materiali e semilavorati pre-esistenti, così che l' installazione di tubi, fili, carrucole risulti ad impatto zero, senza consumo energetico e capace di allungare il ciclo di vita dei prodotti. Lo scopo di questo progetto è quello di valorizzare il balcone di “servizio”, rinnovandone l’utilizzo attraverso un design che sposi l’ambiente casalingo e che ne estenda le reali possibilita’ di spazio vivibile.
E come un giardino crescendo muta il suo aspetto, attraverso il balcone può crescere e mutare anche un edificio!
Possibilità di MOVIMENTO: riteniamo che un piccolo spazio non debba necessariamente essere statico o monotono: immaginiamo tanti balconi mutevoli che ogni giorno trasformano la visione della facciata.
La ricerca del SOLE: i nostri balconi godono dei raggi solari per poco tempo, spesso oscurati da colonne di cemento più alte.
Il RIUTILIZZO di oggetti ed elementi comuni: cucina e lavanderia ne offrono in quantità, stendini, fili e barattoli vecchi accoglieranno terra, piante e fiori.
L' intenzione è quella di creare uno spazio in cui la superficie calpestabile si liberi da quegli elementi che in genere la occupano, perlopiù inutilmente. La vegetazione urbana che spesso gode di luce per poche ore data la vicinanza tra gli edifici, viene aiutata' a muoversi alla ricerca del sole: un sistema di carrucole crea una rete leggera di cavi metallici su cui i vasi potranno scorrere e trasformare il balcone in ogni momento della giornata assecondando luce, spazio e visuali.
Gli elementi d' arredo, come due piccole sedute e un tavolino, scorrono lungo un binario interno alla parete e a piacimento possono essere levati per necessità di spazio o spostati per godere o meno del sole.Lo scheletro del progetto è costituito da una struttura di tubi idraulici in acciaio su cui carrucole e cavi si muovono, garantendo una rinnovata spazialità alle piante che abitano il balcone. La struttura tubolare d' acciaio permette di alloggiare una piccola tettoia ricavata dalla
trasformazione di un comune stendino a soffietto, che può quindi essere aperto e chiuso facilmente. Sui fili dove generalmente si trova la biancheria ad asciugare immaginiamo appesi vasi fioriti che nel caso di un balcone al servizio della cucina ospiteranno piante aromatiche.La nostra scelta progettuale è stata orientata al riutilizzo di materiali e semilavorati pre-esistenti, così che l' installazione di tubi, fili, carrucole risulti ad impatto zero, senza consumo energetico e capace di allungare il ciclo di vita dei prodotti. Lo scopo di questo progetto è quello di valorizzare il balcone di “servizio”, rinnovandone l’utilizzo attraverso un design che sposi l’ambiente casalingo e che ne estenda le reali possibilita’ di spazio vivibile.
E come un giardino crescendo muta il suo aspetto, attraverso il balcone può crescere e mutare anche un edificio!